“Landmark”
“Landmark” è una scultura di sette metri realizzata in ferro e piante rampicanti (Vines, Kiwi, Clematis).
La scultura è installata nel giardino dei Giardini Margherita, il parco principale della città di Bologna, Italia.
La parte in ferro della scultura è irregolare e tutti i pezzi e gli angoli sono diversi come in una roccia fondata nella Natura. Commissionato da Kilowatt.
(Estratto dal comunicato stampa del 31 Luglio 2015)
Una scultura in ferro di quasi sette metri, un’opera simbolo per l’ambiente e il territorio. Una forma che ricorda la geologia e le forme naturali come attraversa le rocce ed i minerali, in sinergia con le altre piante presenti nell’orto. Un simbolo che vuole coinvolgere all’identità del progetto che le Serre dei Giardini Margherita. Un landmark che cambierà nel tempo: l’elemento costruttivo è lasciato quindi in ferro nudo per osservare il processo ossidativo e anche per la presenza sempre più preponderante delle piante rampicanti che negli anni cresceranno. Le piante infatti sono state selezionate anche per le loro caratteristiche di crescita e resistenza. Sculture e installazioni in dialogo aperto con la natura rivestono una parte importante della produzione dell’artista romano la cui formazione di ingegnere ambientale e i cui studi sui benefici ambientali delle tecnologie verdi in aree urbane sono sempre più visibili nelle sue opere. La natura, il paesaggio non sono solo soggetti rappresentati, ma parte integrato di una riflessione ecologica e politica.
Si ringraziano per il loro contributo tecnico: Paride Piccinini, Francesca Pretolani, Marco Foglieri.
(Estratto dall’articolo di Helga Marsala su Artribune)
come un prezioso poliedro monumentale, la grande scultura di Andreco, forma simbolica che assorbire e rielabora input arrivati dal luogo e in generale dalle armonie del paesaggio. Ferro nudo e linee asciutte, come a tracciare un disegno su un foglio, ma sfruttando la terza dimensione e precipitando lo spettatore nel perimetro plastico di una geometria percorribile, organica, utopica.
La struttura è quella del poliedro, ricorrente nell’iconografia di Andreco e riconducibile ai cristalli, alle rocce, ai minerali. Ma la funzione è la stessa di un’unità abitativa aperta, in perfetta osmosi con lo spazio verde intorno, pensata per essere invasa dalla vegetazione: mentre il naturale processo ossidativo del ferro ne muterà l’aspetto, le piante rampicanti – selezionate e piantumate – ne prenderanno possesso, alternandone progressivamente i contorni e la funzione.
L’anomalo monumento, che è un tributo all’identità del luogo, affida a una forma esatta e insieme progressiva il senso dell’intersezione tra infiniti processi di natura, vocazione scientifica e piano dell’immaginazione. Per un progetto che mette insieme scienze naturali, ecologia, politica degli spazi comuni e arte contemporanea.
intervista su Zero: Intervista ad Andreco, quello del Vecchione e, da oggi, delle Serre dei Giardini Margherita. La sua nuova scultura in ferro è un bellissimo omaggio alla natura.
Articolo su Artribune: Nuova installazione pubblica per Andreco. Nelle Serre dei Giardini Margherita, a Bologna, un grande poliedro in ferro celebra il paesaggio.